Quo vadis baby?

Questa serie dà la possibilità di far vedere, come diceva Godard, che la tv e cinema sono due mezzi destinati assolutamente a dialogare. E' anche la dimostrazione che il concetto di film da 90 minuti si può superare, approfondire. Il racconto stesso può aprirsi, i tempi non diventano più lunghi, ma sovrapponibili, si possono esplorare più a fondo i personaggi. E' anche l'occasione di dare più visibilità a bravi attori, contribuendo a creare uno star system. Credo che con questa serie siamo riusciti a proporre un nuovo linguaggio, che non è più cinema, e non è la tv che conosciamo": a parlare è Gabriele Salvatores (voto: 8), entusiasta del suo ruolo di direttore artistico per Quo vadis, baby?, la serie gialla in sei puntate da 90' ciascuna (in onda da giovedì sera su Sky Cinema 1 - che festeggia così il battesimo di una fiction italiana inedita - e da novembre su Italia 1), con Angela Baraldi, tratta dall'omonimo romanzo di Grazia Verasani.

La detective qui dovrà affrontare sei diversi casi in una Bologna livida e notturna. Le indagini avranno a che fare con spaccati di grande attualità sociale: dal mondo dell'esercito allo stupro fino alla realtà dei call center. Ogni puntata è un giallo autoconclusivo. Attraverso lo scorrere della serie vedremo la Cantini anche alle prese con i suoi problemi personali: la relazione con l'ispettore Luca Bruni (Thomas Trabacchi) e la morte della sorella più giovane, Sara (Federica Bonani), idealista e solare, impegnata in una ong nell'Africa sub-sahariana: nella versione per il grande schermo, si ricorda, la Cantini aveva dovuto fare i conti col suicidio della sorella Ada.
Dopo un periodo di inattività la detective si ributta nel lavoro, accettando l'incarico che le affida un'elegante donna manager (Claudia Pandolfi) di ritrovare l'uomo, appena uscito di prigione, di cui dice di essere innamorata. Le indagini tuttavia la porteranno su una strada inattesa... Presenze fisse nella vita di Giorgia sono il fido assistente gay Lucio (Alessandro Tiberi) e l'amico Johnny (Bebo Storti), ex attore porno proprietario del locale dove la protagonista si esibisce la sera come cantante.
"Ho scelto di girare questa serie (in HD, ndB) con un linguaggio che in parte deriva dai miei lavori precedenti sia film che documentari: macchina a mano, inquadrature da lontano oppure estremamente ravvicinate, intenso lavoro con gli attori, montaggio veloce ma mai ossessivo come nello stile del supervisore al montaggio Luca Gasparini", scrive nelle note di regia Guido Chiesa, che aggiunge di aver voluto lavorare più sull'emozione delle scene che sulla rifinitura estetica dei dettagli volendo far emergere dal prodotto finale "storie noir dei tempi confusi che attraversiamo". A rendere maggiormente questa sensazione di disorientamento molto contribuiscono la musica di Teho Teardo e le cover di alcuni classici del rock che la Baraldi interpreta in ogni puntata: il suo personaggio, infatti, si esibisce nel locale di un amico.
La serie è stata girata a Bologna, ma anche a Anzio, e in alcuni quartieri periferici di Roma, "come la Magliana, dove abbiamo rifatto l'Africa, e il Prenestino, dove abbiamo ricreato l'Afghanistan. D'altronde è una forza di noi italiani, utilizzare la nostra creatività - ha spiegato Chiesa - E' stata una sfida e un'avventura divertente, per me, che fino ad ora avevo fatto solo film da mie sceneggiature, avvicinarmi a un progetto già avviato. Però mi hanno molto incoraggiato Gabriele e Sky, che volevano qualcosa di diverso dal film e mi hanno spinto a osare".
Angela Baraldi si è detta particolarmente contenta di tornare nel ruolo di Giorgia Cantini: "L'idea della serie c'era già da prima del film di Gabriele quindi ho aspettato che continuasse l'avventura - ha detto la cantante e attrice, che nella fiction si esibisce anche in alcuni classici del rock, da Bob Dylan ai Rolling Stones - Sono molto vicina a Giorgia come stato sociale, nei gusti, ci assomigliamo nei colori, ma lei ha uno stato emotivo più ferito e pessimista. Io ho più fiducia negli altri, ma lei mi sta insegnando molte cose". A chi chiede a Salvatores se trova il personaggio di Giorgia credibile nel mondo di oggi, lui risponde con un sorriso: "Non posso che dire di sì. E' il tipo di donna che ho avuto a fianco nella mia vita, e infatti qualche livido ce l'ho. Le donne sanno difendersi. Sono la cosa più vicina a Dio ma con un vantaggio, si possono toccare e Dio no".
Anche Romanzo criminale, tratto dal successo di Michele Placido (che ne è supervisore), per la regia di Stefano Sollima, e il cui primo ciak è stato battuto a fine gennaio, andrà in onda prima su Sky - a novembre - e poi su Mediaset (dove però il film è stato un flop in termini di ascolti). Intanto, questo mese di maggio per Sky Cinema significa soprattutto trovare la protagonista della miniserie Moana, fiction dedicata alla pornostar scomparsa Moana Pozzi, per la regia di Marco Ponti. Nella fucina Sky è in lavorazione anche la fiction L'ombra di Satana, per la regia di Alex Infascelli. Inoltre, "stiamo sviluppando con Magnolia Fiction un progetto tratto dal romanzo I fantasmi di Portopalo di Giovanni Maria Bellu, che stanno scrivendo Enzo Monteleone e Domenico Starnone, una minifiction che si collega al cinema civile di Rosi, Germi e Petri", ha annunciato il direttore di Sky Cinema 1 Nils Hartmann.

Trama
Ambientata a Bologna, è un noir dai toni profondi e tesi. Protagonista è Giorgia Cantini (Angela Baraldi), una investigatrice privata di quarant'anni, apparentemente scontrosa, ribelle e istintiva. Una private eye alla Mike Hammer che, attraverso le sue indagini, scopre una provincia italiana piena di angoli bui e pericolosi, di verità nascoste e problemi reali: dal degrado della periferia urbana popolata da giovani disillusi e senza speranze, all’impresa industriale con manager corrotti e senza principi se non quello del denaro facile, dall’emarginazione alla speculazione edilizia, alla corruzione nelle istituzioni. Filo rosso ad unire tutte le sei puntate la misteriosa morte di Sara, sorella più giovane della protagonista.
A fianco di questa figura femminile così forte ruotano personaggi maschili diversi e complessi: Johnny Riva, sessantenne ex attore porno e proprietario del locale nel quale Giorgia va a cantare, Lucio Spasimo, l'assistente gay di Giorgia, più giovane di lei, che la costringe con leggerezza a tenere i piedi per terra e Luca Bruni, commissario di polizia, ex compagno di scuola ed eterno pretendente di Giorgia.


Episodi

nº Titolo italiano Prima TV Italia

1 Fattore umano 15 maggio 2008
2 La ragazza dei rospi 22 maggio 2008
3 L'onore delle armi 29 maggio 2008
4 La ballata di Johnny Riva 5 giugno 2008
5 Sotto ricatto 12 giugno 2008
6 Requiem per Sara 19 giugno 2008

Note del direttore artistico
di Gabriele Salvatores


La direzione artistica della serie Quo Vadis, Baby? è stata per me un'esperienza nuova, in cui quello che più mi premeva era riuscire a non alterare l'essenza del personaggio centrale oltre ad inserire nelle sceneggiature temi e storie nuove. Allo stesso tempo mi sembrava fondamentale conservare lo sguardo personale e la visione del mondo di Guido Chiesa, collega che conosco e stimo da tempo.
Tra me e lui c'è stata una sorta di simbolico passaggio di testimone, ho idealmente consegnato il mondo di Giorgia a Guido perché lo facesse suo. Ho cercato di essere presenta ma sempre "a distanza", perché da regista ho grande rispetto per la sensibilità degli autori.

Ho voluto però girare personalmente le parti musicali, perché mi piaceva lasciare una traccia, un segno dall'interno. E ho voluto anche curare la scelta delle musiche (che considero un aspetto assolutamente fondamentale del mio lavoro) e l'impostazione del discorso visivo che poi ho lasciato nelle mani di Guido, con cui c'è stato da subito grande accordo anche sull'utilizzo della macchina a mano più mobile possibile.
Ciò che trovo molto stimolante è l'idea di base di Quo vadis, Baby? e la grande opportunità che mi pare offrire, ossia far incontrare tv e cinema creando qualcosa di davvero nuovo.

SKY ha reso possibile questo, prendendo a esempio alcune serie tv americane, interessanti anche più di tanto cinema, e che mostrano come sia possibile innestare il racconto "cinematografico" su una durata maggiore. La sperimentazione più interessante sta infatti nella lunghezza del racconto, tale da permettere al pubblico di sviluppare link, riflessioni e approfondimenti.
Così il linguaggio cinematografico può cambiare davvero, applicato a questa struttura può dare opportunità mai sperimentate finora e quello che ne viene fuori è nuovo codice sia narrativo sia tecnico. [...]

Qui c'è tutta la carica innovativa del progetto della serie Quo Vadis, Baby? nel suo affrontare temi e proporre personaggi che costringono gli spettatori a mettere in campo la testa e il cuore. Sono convinto che il regista abbia il dovere di stare un passo più avanti di ciò che il pubblico si aspetta, senza andare oltre ma facendo in modo che la televisione diventi un affascinante terreno di sperimentazione per trovare nuove storie da raccontare.
Questo va a beneficio del cinema italiano il cui star system è una sorta di ambiente "chiuso" , diversamente dagli USA dove c'è maggiore flusso di attori tra il grande e il piccolo schermo. Una serie tv com'è Quo Vadis, Baby? forte di personaggi reali e non costruiti, può aprire la strada cinematografica a nuovi attori. Una sorta di inversione di tendenza molto interessante che ha il doppio vantaggio di portare volti nuovi nelle produzioni cinematografiche e offrire nuove prospettive a validi interpreti. [...]

Guardo quello che abbiamo realizzato e mi piace pensare che non resti un discorso chiuso ma una prospettiva sperimentale che può essere integrata e migliorata ancora come fosse un segno che abbiamo voluto lasciare e che qualcuno potrà riprendere


Intervista a Gabriele Salvatores, direttore artistico di QUO VADIS, BABY? LA SERIE , raccolta dall'Ufficio Stampa SKY

Ideatore Gabriele Salvatores

Regia Guido Chiesa

Fotografia Roberto Forza

Montaggio Luca Gasparini (supervisione), Stefano Cravero, Alberto Masi, Filippo Maria Montemurro
Musiche Teho Teardo
Casa di produzione Colorado Film e SKY Italia
Prima visione
Prima TV in italiano (gratuita)
Dal 5 dicembre 2008
Al 9 gennaio 2009
Rete televisiva Italia 1
Prima TV in italiano (pay TV)
Dal 15 maggio 2008
Al 19 giugno 2008
Rete televisiva SKY Cinema 1

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